Gli angeli

E' nella luce dell'amore misericordioso di Dio che comprendiamo la creazione angelica. 

L'esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una VERITA' DI FEDE. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l'unanimità della tradizione. Sono esseri con carattere personale.
Essi  "vedono la faccia del Padre...che è nei cieli" (Mt 18,10), e sono potenti esecutori dei suoi comandi, ..." (Sal 103,20). Essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili.

 Il termine "custode",  è l'espressione dell'amore paterno di Dio.
 La loro sapienza penetra, nel cuore di Dio, di cui conoscono prima di noi e meglio di noi l'infinita misericordia. Dal suo inizio fino all'ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione, essi aiutano l'uomo a fare la volontà di Dio.
Sono dei messaggeri: angelo dal latino: angelus e dal greco: aggelos, vuol dire, infatti, "messaggero".




Secondo Suarez (De Angelis, VI e XIX) sono sette le funzioni dell'Angelo Custode verso di noi:
 1. ci libera e ci protegge dai pericoli che minacciano il corpo e l'anima;
 2. ci stimola a compiere il bene ed evitare il male;
 3. allontana i demoni e le tentazioni;
 4. presenta a Dio le nostre preghiere;
 5. prega per noi;
 6. corregge i nostri difetti;
 7. al momento della morte condurrà la nostra anima in cielo, o ci visiterà in purgatorio per consolarci.










Gli angeli si dividono in nove cori:


I celeste Coro : Serafini
I brucianti, sono gli angeli «rossi», caldi; gli spiriti dell’amore. Illuminano, purificano col fuoco e sono in continuo movimento, anche perché - secondo il profeta Isaia - sono dotati di 6 ali: con una coppia si coprono la faccia, con l’altra i piedi e con la terza volano. A loro si deve il triplice canto del «santo». Un serafino procurò le stimmate a san Francesco e l’estasi a santa Teresa d’Avila.


II celeste Coro: Cherubini
Il  nome forse significa «effusione di scienza», sono gli angeli «azzurri», freddi, anche se hanno servito da guardiani dell’Eden armati di spada fiammeggiante. Sono gli angeli dell’intelletto e della luce purissima. Hanno 4 (in altre versioni meno antiche anche 6) ali coperte di occhi ; qualche studioso li ha assimilati a sfingi alate. Erano i custodi dell’Arca dell'alleanza. 


 III celeste Coro: Troni 
Siedono intorno all’Altissimo. La loro caratteristica, secondo Bernardo di Chiaravalle, è la quiete assoluta; rappresentano la stabilità divina e il distacco dalle attrazioni terresti. Origene li chiama «sedie di Dio», altre tradizioni li raffigurano come ruote del carro divino. Il loro colore è il giallo-arancione; proteggono le diocesi e le abbazie.


 IV celeste Coro: Dominazioni
Sono preposte al governo dei governanti, li, consigliano, li illuminano. Possono essere invocate dai sudditi per ottenere reggenti saggi. Appaiono cinti di corona e impugnano uno scettro e la sfera; proteggono mistici, missionari e direttori spirituali. Sono citati due volte da san Paolo.


V celeste Coro: Potestà  
Possono ostacolare i diavoli e frenare gli spiriti maligni, nonché gli uomini cattivi. Furono incaricati di cacciare gli angeli ribelli dal cielo e di incenerire Sodoma e Gomorra. Grazie alla loro mediazione si può ottenere equilibrio psichico. La loro veste è verde; proteggono sacerdoti e confessori.


VI celeste Coro:
Sono capaci di compiere prodigi nelle manifestazioni naturali e grazie per gli uomini, dei quali sanno irrobustire la fede e allontanare le cattive ispirazioni. Alcune di loro sarebbero assegnate come consiglieri del Papa,  re,  governanti. Il loro segno iconografico è il giglio. 


VII celeste Coro: Principati 
Hanno il compito dell'elevazione spirituale verso Dio,  presiedono tra l’altro alle grandi religioni.


VIII celeste Coro: Arcangeli
Degli Arcangeli se ne parla qui sotto.

IX celeste coro: Angeli  
Come già scritto sopra, sono i  custodi, affidati ad ogni uomo: proteggono, consigliano e istruiscono. Sono citati nella Lettera agli Ebrei e si festeggiano il 2 ottobre; il loro colore è bianco.




I tre arcangeli più conosciuti


  Michele ( Michael)  
http://digilander.libero.it/photofiledgl/Angeli/arcmich.JPG Il suo nome vuol dire “Chi come Dio” per il quale esiste un vero e proprio culto. Il culto di San Michele nacque in Oriente ed è veramente antichissimo. San Michele viene presentato dalla liturgia come Guerriero e difensore del popolo cristiano.
La predilezione  nei confronti di  San Michele Arcangelo, è dovuta al fatto che gli viene attribuito uno dei compiti più importanti: quello della lotta contro le Forze del Male. Per questo, è  raffigurato con la corazza e la spada di un guerriero nell’atto di calpestare e dunque sconfiggere Satana, rappresentato sotto forma di serpe o drago.
La sua spada fiammeggiante, non solo trafigge il drago ma squarcia il buio, sconfigge le tenebre e riporta ai suoi protetti il conforto della Luce. Egli è dunque il protettore dalle insidie che provengono dalle forze oscure, è la roccaforte della Luce, il baluardo nei confronti delle tenebre. Il suo è il ruolo centrale di capo delle armate Celesti, il vincitore della Bestia, il vincitore per eccellenza di tutte le battaglie.



Gabriel
Il suo nome significa “Forza di Dio”. Ed assieme a  San Michele ha il ruolo di guardiano delle porte delle chiese per impedire l’ingresso al demonio,  anche lui ha in mano una lancia. Gabriele viene menzionato sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, in Daniele (9.20-21) quando gli annunciò la venuta di Cristo. Gabriele appare ad Abramo per annunciargli che sua moglie Sara, ormai avanti negli anni e ritenuta sterile, gli darà il figlio che ha atteso invano per tutta la sua giovinezza e che, da questo figlio, nascerà un popolo eletto.  Gabriele appare a Zaccaria, sacerdote del Tempio e marito di Elisabetta, cugina di Maria. Anche Elisabetta è avanti negli anni e sterile e Zaccaria, pur avendo visto coi suoi occhi l’Angelo, stenta a credere a questa paternità annunciata e diverrà muto fino alla nascita del figlio San Giovanni Battista. Gabriele torna  per annunciare ad una giovane vergine  Maria la nascita di un figlio Gesù, una nascita che cambierà la storia dell’umanità, attesa e profetizzata da tutte le Sacre Scritture dei secoli precedenti.

   

 

Raphael significa: “Dio che guarisce” Nelle sacre scritture  appare  solo nel libro di Tobia. Egli fu mandato da Dio a  guarire Sara, figlia di Rasele abitante nella Media. L’Antico Testamento parla di Raffaele quando, camuffato come un qualunque essere umano, appare al giovane Tobia e lo accompagna e protegge in un viaggio lungo e pieno di pericoli. Il padre di Tobia è cieco, strada facendo Raffaele (che ha dichiarato di chiamarsi Azaria) dà istruzioni precise al giovane sulla preparazione di un particolare farmaco estratto dalle interiora di un pesce. Tobia non ha conoscenze terapeutiche ed interroga il "forestiero" sull’utilità di conservare queste parti non certo nobili. L’Angelo gli risponde: " Il fiele  serve per spalmarlo sugli occhi di un affetto da albugine." (Tb 6, 4)
Il viaggio è ancora lungo, l’Angelo conosce cose che per il ragazzo sono nascoste. Tobia non sa che sposerà una fanciulla in una città lontana. Una fanciulla perseguitata dal demone Asmodeus che ha ucciso i suoi sette mariti prima che potessero anche solo sfiorarla. Quando si realizzeranno i progetti divini, la notte delle nozze Tobia temerà di essere ucciso come gli altri, ma con l'aiuto di Raffaele si salverà e salverà anche la fanciulla.(Tb 8, 3). Tornato a casa con la sposa, Tobia spalmerà l’unguento ottenuto dal pesce sugli occhi del padre che riacquisterà la vista.





LA CADUTA DEGLI ANGELI.
Di essi, una parte defezionò formando così la schiera degli spiriti maligni, i demoni, nemici di Dio e degli amici di Dio. La Chiesa insegna che all'inizio erano buoni. "Il diavolo infatti, e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi". La Scrittura parla di un peccato di questi angeli. Tale "caduta" consiste nell'avere, questi spiriti creati liberi radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo regno. La Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama «omicida fin dal principio» (Gv 8,44), e che ha perfino tentato di distogliere Gesù dalla missione affidatagli dal Padre. «II Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo» (1Gv 3,8). Di queste opere, la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l'uomo a disobbedire a Dio. A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell'infinita misericordia divina. La potenza di satana, però, non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l'edificazione del regno di Dio. Sebbene agisca e la sua azione causi gravi danni, di natura spirituale e anche di natura fisica, questa azione è permessa dalla divina provvidenza, la quale guida la storia dell'uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione dell'attività diabolica è una grande mistero, ma "noi sperimentiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" (Rm 8,28).



MARIA LA REGINA DEGLI ANGELI

"Una sola "Ave Maria" ben
detta fa tremare l'inferno."
(Santo Curato d'Ars)


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